Vampiri e Licantropi fanno così male?

Ispirato da questo post di Alex McNab sul suo ottimo Orlo del Mondo, dico che anch'io guardo orripilato gli scaffali colmi di questi tomi neri che seguono la moda del momento, cioè il paranormale e in particolare licantropi e vampiri.

Sì, probabimente è spazzatura, anche se la maggior parte di quelli che innoridisce davanti al fenomeno, nemmeno ha letto una riga di queste collane.

Sono tutti figli di Stephanie Meyer e la sua saga Twilight, ha fatto talmente tanti soldi, che gli editori, che, naturalmente, badano al profitto (la divulgazione della cultura ormai è un lusso che pochi possono permettersi, è diventato un optional), ci si sono buttati a pesce. Come dargli torto. È degradante, sì, soprattutto per il livello medio di opere che troviamo sugli scaffali delle librerie, ma, per il momento, così va l'editoria italiana. (attenti che siamo in periodi di rivoluzioni, non solo mediorientali)

Però. C'è un però.
E forse questo concetto l'ho ribadito anche in altri post su questo blog.

Diffido di tutti i fenomeni di massa, a partire da Harry Potter, passando per Faletti, Moccia, e Twilight, però mi domando, come commentato nel post di Alex: una minima percentuale di zoccolo duro di lettori che hanno seguito il fenomeno, e che magari leggevano un romanzo per la prima volta, spontaneamente intendo, e non quelli imposti a scuola, passera di livello?
Mi spiego: 100 persone leggono un libro qualsiasi clone sui vampiri, il 2% comprende le potenzialità della lettura, di quanto sia bello leggere e probabilmente vorrà vedere cosa c'è oltre. O sbaglio?

Sono un inguaribile ottimista? A mio parere è una possibilità.
Quindi non tutto il male viene per nuocere.
O no?

5 commenti:

  1. Anonimo11:06

    Sei ottimista, sì, soprattutto perchè a mio avviso questo genere di letture è indirizzato a persone (ragazzini/e in particolare) che seguono le mode come automi, che non hanno un minimo di volontà di scelta, che si accontentano di seguire la corrente, quindi sarà molto difficile che possano passare di livello, è più probabile che continuino a sguazzare nella melma e che continuino a leggere ciò che gli viene consigliato/imposto da tv, giornali, internet ecc., a meno che non intervenga un deus ex machina (nelle vesti magari di genitori, fratelli/sorelle, amici ecc.) che li possa guidare oltre l'ostacolo. Non credo molto che il passaggio di livello possa accadere da solo.

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  2. il 98% sì. Ma appunto, l'hai accennato tu, quell'intervento rientra nel 2%. Dai, è la legge dei grandi numeri. Su 2 milioni che leggono 'sta roba, (abbasso la % di brutto) vuoi che nemmemo 2000 non passino di livello?

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  3. anch'io per quanto le reputi immani cagate non sono del tutto contrario. per esempio, a mia sorella che adesso ha 17 anni ho regalato in sequenza proprio i libri della saga di twilight (dopo che il primo l'aveva comprato da sola), e oggi sulla sua scrivania c'era Fahrenheit 451... quindi la speranza comunque c'è!

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  4. No, ci sta. Non è tutto da buttare.
    Harry potter sarebbe l'esempio, a dire il vero.
    Twilight è il contro esempio

    Più del 2% sono quelli che leggono twilight e che, senza di quello, NON AVREBBERO MAI LETTO NIENTE. Ma niente, niente di niente, nemmeno per errore. Perchè "i libri non servono a niente" frase che nei miei 15 anni di lavoro con ragazzi delle superiori ho sentito almeno una volta l'anno.
    Quindi sì, alla fine, leggere e possedere un libro sono un valore netto, positivo, che senza twilight non ci sarebbe. quindi va bene, okay, su questo va bene.
    Il problema è la bilancia.
    Cosa ci metto dall'altra parte?
    I libri sono scritti male, tecnicamente mediocri. Però questo non è un male, per il discorso di cui sopra. Sono mediocri, ma in italiano corretto. Quindi va bene. Il problema sarebbe che chi legge roba di valore maggiore cominci a leggere questi e continui, ma lo reputo quasi impossibile.
    I problemi sono altri
    Ne sottolineo uno, grave. Molto grave.
    L'immagine della vita, e della donna, che questa saga offre, e alla fine diffonde e inculta. Il nome della protagonista è emblematico. Bella.
    Lei è bella.
    Non ha qualità, non fa niente se non vivere innamoramenti e storie dovute al suo nomen omen.
    E questo messaggio, ti assicuro, che entra, e fa del male. Veicola un concetto che indebolisce le qualità intrinseche degli adolescenti (e non solo quelli).
    Non si può non dire che fenomeni come twilight siano di danno alla formazione delle adolescenti. Non si può non dire che non contribuiscano a buttare nel cesso l'emancipazione della donna in un modo subdolo, meschino e infimo. Come fare a stupirsi, poi, che ne escano piccole troie approfittatrici e destinate all'oblio, nel momento in cui gli manca la bellezza?
    quindi la domanda è:
    vale la pena di quel 2% che dici, se il prezzo da pagare è questo?
    Mah...
    secondo me no.
    E non parlo di discorso letterario eh, ma sociologico. I valori veicolati da potter, per esempio, sono anni luce, ma dico, ANNI LUCE, migliori di quelli di twilight.

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  5. ok, ma twilight è il caso eclatante. non so se tutta la letteratura twilight-driven proprone gli stessi modelli.

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