Vorrei farvi partecipi di un fenomeno inquietante che accade nella zona dove lavoro. Potrei coinvolgere Raz Degan di Mistero o addirittura quel illustre scienziato di Carcarlo Giacobbo.
Dunque, lavoro a Vizzola Ticino, a due passi dall'aeroporto di Malpensa, abbastanza vicino che con uno sputo potrei centrare un aereo in decollo.
Stamattina era una splendida giornata, quasi primaverile, con un cielo terso, tanto che all'imbocco dell'autostrada era visibile buona parte della catena alpina orientale, con il Monte Rosa in bella evidenza. E così è stato fino all'ultimo tunnel che porta all'uscita del terminal uno dell'aeroporto. Fuori dal tunnel, pam!, muro di nebbia. Ma non un banco, un muro vero e proprio. Malpensa e il resto del mondo non sono divise da catene montuose, argini, barriere invibisili alla The Dome di King (o almeno non a livello stradale), eppure questo strano fenomeno si ripete quasi ogni giorno.
Sarà la vicinanza del fiume Ticino (sennò si sarebbe chiamato Vizzola Vattelapesca) che aumenta in modo esponenziale l'umidità. Sta di fatto che il palazzo dove lavoro e Malpensa rimangono avvolti nella nebbia per la maggior parte del giorno mentre il resto del mondo ne è privo.
Sembra quasi di essere nel film The Myst (sempre il Re!) o nel più datato The Fog e nel momento in cui guardo fuori tra le spire che si muovono e sfumano i contorni ho paura di intravedere qualche bestia strana giunta da un'altra dimensione (sarebbe fico, però!)
Mi viene da ridere a pensare che all'inaugurazione di Malpensa 2000 c'erano in giro cartelli che elogiavano la zona e millantavano un solo giorno di nebbia all'anno. Contando quelli del 2010 il conteggio sarà si è no intorno al mese, e forse più. Nel 2011 la situazione non è migliorata: 33 giorni e circa un 1/3 di nebbia.
Meditidiamo.
Nessun commento:
Posta un commento