La Prigionia del Cielo: le origini

Parlare de La Prigionia del Cielo mi emoziona sempre. Sì, perché è stato il mio primo vero romanzo, nel senso che è quello che ha visto per la prima volta la luce di una tipografia. Ma non solo, è anche la prima opera a essere leggibile, anzi, persino affascinante.
Ma partiamo dall'inizio. Dopo l'esperienza fallimentare di Pallida Luna, ero comunque ancora convinto di essere nato per scrivere, e di avere già tutti i requisiti dello scrittore coi controcazzi. Ero ancora nella fase embrionale, non mi ero confrontato con nessuno, solo con parenti e amici, che dispensano consigli, ma hanno quella naturale tendenza alla bonarietà, oppure non ne capiscono un cazzo. Mi incoraggiavano con frasi tipo: "bravo, bella lì, continua così, sei bravissimo". Pochi o nessuno però credevano che facessi sul serio, cioè, pensavano fosse un vezzo del momento, che con l'età sarebbe sparito, come un raffreddore o un porro in parti intime. Avevano in parte ragione, ma con il tempo mi sto prendendo le mie piccole rivincite. Ma, come diceva Ende nella Storia Infinita, questa è un'altra storia, ve la racconterò un'altra volta.
Quindi giù a scrivere. Sui quadernoni a quadretti. Con la Prigionia ne riempii uno e mezzo. Scritto fitto fitto, e alla stampa risultarono ben 362 pagine, che rimane ancora record imbattuto per il sottoscritto.
La storia è discretamente complessa e articolata. Un thriller con contaminazioni horror. Non so dirvi come sia nata l'idea, è spuntata dal nulla una notte. Volevo scrivere un thriller, ma che avesse qualcosa di inspiegabile, che sfociasse nel paranormale. Poi l'ispirazione, sul killer seriale e sul coinvolgimento dei protagonisti e dei comprimari. Storie che dovevano crescere per poi convergere nel finalone a sorpresa.
Non impiegai molto nella stesura. Sono sempre stato veloce. Tre mesi circa di scrittura intensiva. Da dicembre 1992 a marzo del '93. Non vi dico poi quanto è stato simpatico trascriverlo su word. Il vantaggio era che potevo correggerlo in tempo reale e arrivai fino a maggio. Per me era pronto per conquistare il mondo. Fremevo, ero seriamente convinto di poter stupire tutti e vendere qualche milione di copie.
Mi scontrai con la tragica realtà quando iniziarono ad arrivare le prime risposte e, soprattutto, le non risposte degli editori. Dopo vari tentativi, che durarono, pensate, fino al '96, lasciai perdere.
Era l'ennesima sconfitta, avevo scritto altro, ma da quell'anno le mie illusioni furono distrutte e smisi di scrivere e persino di leggere. Ero svuotato, sfiduciato. Riniziai nel 2001, ma questa è un'altra storia, ecc ecc.
La Prigionia del Cielo fu pubblicato nel 2003, con Montedit, editore a pagamento, ma ai tempi avevo una visione limitata del mondo dell'editoria e volevo vedere le mie opere in forma concreta di libro.
La versione del 2003 è stata di nuovo editata, corretta e rivista quest'anno, grazie alla collaborazione di Daniele Bonfanti, che l'ha revisionato ed ora è disponibile in download gratuito qui.
Questa versione è stata inviata a diversi editori, ma non ha ancora avuto fortuna. È un peccato, secondo me, anche perché ritengo la trama di questo romanzo una delle più riuscite, a detta anche di tutti quelli che hanno letto la maggior parte dei miei lavori. Con questa nuova versione ha guadagnato diversi punti: è diventata più snella, più leggibile e più coerente. Forse lo scoglio quasi insuperabile per diversi editori è il fatto che sia un'opera edita.
Continuerò a sostenerla, perché credo che meriti. Forse rimarrà in questa versione: un ebook scaricabile gratuitamente, o forse in futuro, quando pubblicherò quel romanzo da milioni di copie, verrà riesumato, un po' come succede a tutti quegli autori che riescono finalmente a pubblicare un romanzo di successo e le loro opere precedenti vengono riproposte in massa.
Lo spero per me :)
Se avete tempo e voglia di leggerlo, penso che non ve ne pentirete. In caso contrario, insultatemi, ma comunque non avrete sborsato un euro :)

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