E quindi uscimmo a riveder le stelle, o meglio, Marte in tutta la sua magnificenza. Sì, perché il protagonista della saga in quattro puntate di Deserto Rosso e indiscutibilmente lui, il quarto pianeta del sistema solare.
Giunti quindi alla fine possiamo tirare le somme. L'autrice ci sa fare con la parole, lo si nota fin da subito e ha curato i suoi racconti nei minimi dettagli, alla faccia di chi vuol male agli autori self-publishing. Si nota bene che si è documentata e parla con cognizione di causa su ogni argomento affrontato. Normale, direte voi, ma non sempre è così, molti scrittori si buttano allo sbaraglio, facendo errori madornali, solo perché sono pigri o non gliene importa nulla, tanto vendono comunque. So da fonti certe che poi ha ingaggiato diversi lettori facendoli diventare beta reader così da avere un potente strumento per saggiare il polso dei suoi racconti e, non ultimo, dei pareri disinteressati e critici per migliorare la propria opera.
Il quarto episodio? L'ho trovato un po' sottotono rispetto agli altri tre, forse perché infarcito di flashback che ne inficiano un pochino il tessuto narrativo, confondendo, a volte, il lettore. Probabilmente non erano necessari, alcuni vengono innestati da ricordi della protagonista, si ha un poco la sensazione che siano stati messi lì per allungare un po' la storia e non renderla troppo scarna. Il risultato è una sensazione di disorientamento e perplessità. In più c'è la battaglia dei sentimenti nel triangolo Anna-Hassan-Jan che alla lunga stanca.
Il migliore rimane per me il terzo episodio Nemico invisibile, poi il primo, il secondo e metto come ultimo questo quarto per i motivi già espressi sopra.
Nell'insieme un'ottima saga di fantascienza, soprattutto per la cura con cui è stata scritta, per i metodi, per alcune trovate narrative niente male e per il modo in cui Rita C. F. Monticelli coccola i suoi lettori.
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