La fantascienza in Italia viene poco considerata, per lo meno dall'editoria tradizionale, è un genere di nicchia, e di solito sono veramente pochi quelli che si avventurano a pubblicarla, generalmente poi solo autori stranieri.
Gli scrittori italiani non vengono quasi considerati, è pensiero comune che siamo gente da commedia, tragedia, storie strappalacrime alla Moccia.
Figuratevi poi se a scrivere sci-fi è una donna. Apriti cielo! No, non sono capaci, le donne devono scrivere d'amore, e tutto ciò che ne consegue, con preconcetti e pregiudizi da far invidia al peggior sessista.
Se avete un minimo di testa, potrete capire da soli che non è così. Di scrittori di fantascienza, e non solo, l'Italia s'è desta, magari non al grande pubblico, ma, fortunatamente, nel mercato degli e-book e del bistrattato mondo del self-publishing, che sta lievitando a vista d'occhio con percentuali spettacolari in uno scenario in piena crisi (il cartaceo, si intende), sono più vivi che mai.
Rita Carla Francesca Monticelli è un fulgido esempio di questo rampante movimento. Una scrittrice di fantascienza in piena regola, che non sfigura al confronto di nessun collega uomo, che sa usare bene i ferri del mestiere, e che, a quanto vedo e a quanto mi riferiscono, è anche brava a promuoversi.
Questo primo episodio della saga Deserto Rosso testimonia quanto scritto sopra. Trama intrigante, articolata, tessuto narrativo che si intreccia sapientemente con livelli temporali diversi (flashback & flashfoward direbbe uno più intelligente di me), ottima caratterizzazione dei personaggi che creano empatia e fanno immedesimare a tempo zero il lettore, portandolo fino alla fine con la voglia di continuare a leggere. E così è stato, non appena ho concluso questo primo episodio, ho acquistato subito gli altri 3 con l'intenzione di sorbirli tutti di un fiato.
Oltre a tutto questo, il prezzo dei quattro episodi è veramente irrisorio, un paio di caffè e potete godere di una storia coinvolgente.
A presto con le prossime recensioni degli altri tre episodi.
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