In questo terzo capitolo si entra veramente nel vivo della storia, dove diversi nodi vengono al pettine e accadono disastri succulenti e atrocità da leccarsi i baffi.
Il caro Dean riesce a giostrare con maestria il materiale che aveva edificato con i primi due capitoli, e il divertimento è assicurato.
La storia non scade come ci si può magari aspettare da una saga di questo tipo, anzi entra proprio in una fase bollente, aprendo molteplici possibilità ai libri successivi.
Koontz ci abituati da tempo a situazioni e personaggi bizzarri, a volte pure troppo, con caratterizzazioni estreme, poco credibili nella realtà.
In questo, nonostante il cattivo di turno sfiori quel limite, ne rimane ai margini e il tutto resta godibile e verosimile, naturalmente applicato a un a trama dove accade di tutto. Gli altri personaggi risultano consolidati e ben tratteggiati come già era evidente nei primi due libri.
Un po' troppo corto per i miei gusti, ma forse è meglio così, perché la trama è sincopata, ti tiene sempre su di pathos, e non c'è un attimo in cui la palpebra cala.
Insomma un eccellente terzo episodio. E son qui ad attendere con trepidazione che alla Sperling finiscano di tradurre il quarto.
Nessun commento:
Posta un commento