Sono entrato al cinema con curiosità e aspettandomi qualcosa di completamente diverso rispetto al libro di Richard Matheson.
Così è, nel senso che dal libro è stata estrapolata l'idea legata al virus, ma non la storia. La trama del romanzo è molto diversa e per alcuni aspetti meno spettacolare.
Logico attendersi da Hollywood una spettacolarizzazione di un argomento che offre parecchi spunti. In effetti il film piace perché tocca quella morbosa curiosità di ogni uomo riguardo all'estinzione di massa e alla solitudine derivante da essa.
Vedere Will Smith aggirarsi in una New York deserta dove la natura sta rimpossessandosi di ciò che le era stato sottratto è veramente suggestivo.
Il tessuto narrativo è ben costruito, l'azione adrenalinica, e il protagonista credibile.
Sapientemente illustrata la vita prima e dopo l'epidemia, molto ben strutturata la computer grafica, anche se in alcuni passaggi si notava la differenza dal reale, soprattutto con la fauna che popolava le strade. Un film che amalgama sapientemente diverse emozioni, dal pathos alla suspense fino alla compassione e un poco di tristezza.
Allora quali sono gli aspetti negativi? Nessuno, se non forse proprio per via dell'interpretazione che è stata fatta dell'ottimo romanzo di Matheson. Il significato intrinseco del libro era ben altro, lo si notava soprattutto nel finale. Era qualcosa di completamente diverso, ben lontano dal messaggio che si è voluto dare con il finale di questo film.
I puristi del genere storceranno sicuramente il naso. Forse non era il caso di dare lo stesso titolo del libro, forse sarebbe stato più appropriato non calcare troppo la mano su quel Io sono Leggenda.
Al fine però rimane comunque un film gradevole, spettacolare, da vedere. A me è piaciuto, perché, al di là delle critiche che si possono muovere all'interpretazione del romanzo, è una pellicola che fa il suo dovere, cioè divertire, emozionare, tenere incollato alla sedia lo spettatore e raccontare una storia piacevole.
Secondo me, vale il prezzo del biglietto.
Così è, nel senso che dal libro è stata estrapolata l'idea legata al virus, ma non la storia. La trama del romanzo è molto diversa e per alcuni aspetti meno spettacolare.
Logico attendersi da Hollywood una spettacolarizzazione di un argomento che offre parecchi spunti. In effetti il film piace perché tocca quella morbosa curiosità di ogni uomo riguardo all'estinzione di massa e alla solitudine derivante da essa.
Vedere Will Smith aggirarsi in una New York deserta dove la natura sta rimpossessandosi di ciò che le era stato sottratto è veramente suggestivo.
Il tessuto narrativo è ben costruito, l'azione adrenalinica, e il protagonista credibile.
Sapientemente illustrata la vita prima e dopo l'epidemia, molto ben strutturata la computer grafica, anche se in alcuni passaggi si notava la differenza dal reale, soprattutto con la fauna che popolava le strade. Un film che amalgama sapientemente diverse emozioni, dal pathos alla suspense fino alla compassione e un poco di tristezza.
Allora quali sono gli aspetti negativi? Nessuno, se non forse proprio per via dell'interpretazione che è stata fatta dell'ottimo romanzo di Matheson. Il significato intrinseco del libro era ben altro, lo si notava soprattutto nel finale. Era qualcosa di completamente diverso, ben lontano dal messaggio che si è voluto dare con il finale di questo film.
I puristi del genere storceranno sicuramente il naso. Forse non era il caso di dare lo stesso titolo del libro, forse sarebbe stato più appropriato non calcare troppo la mano su quel Io sono Leggenda.
Al fine però rimane comunque un film gradevole, spettacolare, da vedere. A me è piaciuto, perché, al di là delle critiche che si possono muovere all'interpretazione del romanzo, è una pellicola che fa il suo dovere, cioè divertire, emozionare, tenere incollato alla sedia lo spettatore e raccontare una storia piacevole.
Secondo me, vale il prezzo del biglietto.
Da Wikipedia: "In altre parole, così come per gli umani in passato era il vampiro che sorprendeva i poveri esseri umani inermi nei loro letti di notte, Neville sterminava di giorno i vampiri resi inermi dalla luce del giorno, e diventando per essi una leggenda spaventosa.
RispondiEliminaNelle varie trasposizioni cinematografiche del testo manca in effetti sempre questo fondamentale passaggio che induce il lettore ad inquietanti riflessioni sul senso della diversità e sul suo essere un concetto relativo rispetto al contesto sociale preso a riferimento."
Sao!