Hannibal Lecter - Le Origini del Male

Premetto che ho amato Thomas Harris sin dalla prima lettura, cioé Il Delitto della Terza Luna, uscito poi più tardi con il nome di Red Dragon. Conseguenziale quindi la lettura di Il Silenzio degli Innocenti (senti ancora gridare gli agnelli, Clarice?), capolavoro editoriale e cinematografico indiscusso, e poi Hannibal. che sinceramente mi aveva lasciato delle perplessità e poi questo HL - le origini del male.
Ci sono stati vari giochi di prestigio nella collocazione cronologica della vita del famoso cannibale, nel '86 uscì il romanzo Red Dragon antecedente al Silenzio e portato al cinema nel 2002, nel '88 fu la volta appunto del romanzo Il Silenzio degli Innocenti diventato film nel '91, poi Hannibal nel '99, film nel 2001 e infine Le Origini uscito nel 2007 in entrambe le versioni.
Ora, calma, un po' d'ordine. L'ultimo è il primo, e parla della vita del giovane Lecter, poi abbiamo Red Dragon, poi Il Silenzio e infine Hannibal. Al cinema hanno fatto di meglio, prima Il Silenzio, poi Hannibal, poi Red Dragon e ultimo Le origini.
Bene, mi sono incasinato un po' anch'io, ma era giusto per fare chiarezza anche nella mia testolina confusa.
Devo dirvi sinceramente che sono partito prevenuto avendo già letto diverse recensioni e commenti non proprio lusinghieri. E un film ti sorprende quando non ti aspetti nulla.
In realtà è godibile, per me che ho seguito tutta la saga, anche se non mi ha convinto del tutto. In primis l'attore che ha ricoperto il ruolo del protagonista: Gaspard Ulliel. Non che non abbia apprezzato la recitazione, ma, a mio modo di vedere, non era giusto per la parte, sembrava un pesce fuor d'acqua, e anche perché mi ricorda vagamente un mio conoscente che fa il cuoco.
Ciò influisce su tutto il film, soprattutto nelle parti violente, non sembra reale, si nota la recitazione e questo direi che non riesce a far calare lo spettatore nella storia. Ulliel ha la faccia da bravo ragazzo e la parte dello psicopatico cannibale non gli si addice, punto.
Per il resto: grande atmosfera nella vecchia Europa del dopoguerra, storia magistralmente raccontata, grazie a una regia ispirata.
L'unico appunto che vorrei fare al caro Thomas è che questa voglia di spiegare le origini di un personaggio ormai diventato un mito, dettata sicuramente da propositi letterari (ma anche da rumore dei dollari che cadevano nelle sue tasche), ne ha ridefinito i confini, secondo me ridimensionandolo.
Ho provato la stessa sensazione di quando George Lucas ha cercato di spiegare la forza con quella boiata dei midiclorian.
Forse non se ne sentiva il bisogno.

1 commento:

  1. Non se ne sentiva davvero il bisogno del midiclorian...

    Cosmico!

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