Essenza di Davide Cassia (2)

Recensione a cura di Strumm

"Davide Cassia si autodefinisce un autore de panza. Ha al suo attivo quasi dieci romanzi e dopo averlo conosciuto di persona tutto quadra. Davide Cassia è un fiume in piena, sguardi rapidi e risata fragorosa. Scrive di getto, inizia una storia, lascia che si sviluppi a velocità vertiginosa, anche oltre il frullare delle dita e poi, quando ha posto la parola «FINE», soltanto allora, si preoccupa di tornare indietro a rileggere quello che ha combinato.
È un modo di scrivere che spesso, come nel caso di “Essenza”, dà i suoi frutti. Non c’è troppa pianificazione e questo permette all’istinto dello scrittore di sbaragliare paletti culturali, pianificatori e scolastici che altrimenti condizionerebbero e rallenterebbero il lavoro. È la scrittura de panza. Prendere o lasciare.
Nel caso di “Essenza” è da prendere.
L’idea è originale, l’ironia che la sostiene e il profilo grottesco che l’accompagna sono di grande fascino. Anche l’intreccio che si va dipanando e la narrazione in alcuni tratti a tre livelli, consentono di non avere mai cadute di ritmo. Si legge rapidamente e con curiosità crescente. È divertente e intrigante.
Il disperato tentativo dei due protagonisti di salvarsi la pelle e rovesciare l’ordine costituito è ben tracciato e anche la coppia funziona. E soprattutto è ottimo il finale, davvero azzeccato e spiazzante.

D’altro canto, ci sono alcuni aspetti stilistici e narrativi che non mi convincono, ma resto dell’idea che il problema sta in quanto spiegherò più avanti. Faccio riferimento alla chiave di narrazione complessiva, spesso altalenante tra i toni più seri e quelli più ironici. Così come in alcune frasi a volte sono usati termini stonati: eccessivamente forbiti o triviali quando l’atmosfera del passaggio ti suggerirebbe altro.

Il problema del libro di Davide Cassia è uno solo. È una sola stupida motivazione. È la REVISIONE!!!!
CACCHIO!!! La REVISIONE!!!

Lo scrittore de panza deve amare di più i suoi libri, delle sue storie, dei personaggi e di se stesso. E deve portare almeno altrettanto rispetto nei confronti di noi poveri lettori. Deve trattenere il suo impeto a scrivere dell’altro. Deve concentrarsi su un lavoro fintanto che non è a posto. LO DEVE FARE.
Si scrive, si corregge, si rilegge, si aggiusta, si corregge, si rilegge e poi, solo dopo, ma proprio dopo, si pubblica e si inizia un altro bel romanzo de panza.

Davide, ti prego, dagli una letta e mettilo a posto, fai una seconda edizione e consenti a futuri lettori di comprare ed apprezzare “Essenza”. È un vero peccato lasciarlo in questo stato grezzo.

PS: i capitoli li vogliamo mettere? Sono gratis: mettiamoceli!"

2 commenti:

  1. Sono pigro e indolente e la fase di editing è di una noia mortale... ma strumm ha ragione e come dice Daniele Bonfanti, è importante anche il contenitore e non solo il contenuto. Le sue esatte parole sono: allo stato attuale Essenza è una gran bella gnocca vestita come mia nonna.
    Mi ci metterò, lo prometto!

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