Survivor di Chuck Palahniuk

Anno: 2003
Pag: 289
Editore: Mondadori
 
Tender Branson, ultimo membro sopravvissuto di una setta, narra la storia della sua vita alla scatola nera di un aereo che sta precipitando al largo dell'Australia. In un crescendo delirante Tender racconta di quando viveva nella comunità della setta ignaro dell'esistenza di un mondo evoluto, e descrive i suoi lavori di maggiordomo, di suggeritore di galateo per "nouveaux riches" in difficoltà, di istigatore telefonico al suicidio.
 
Ogni libro di Palahniuk è un mondo a sé. Dei cinque che ho letto non ce n'è uno uguale all'altro, se non per la ricerca spasmodica dell'originalità e dello stile alterativo e visionario.
Survivor non fa eccezione. Ha l'impatto iniziale di un pugno nello stomaco e, come consuetudine, non si deve desistere, si deve continuare a leggere per entrare nella testa del protagonista, nel disegno dell'autore. Chi è già vaccinato sa quanto è importante non mollare alle prime pagine, bisogna resettare il proprio modo di pensare, non considerare i suoi libri precedenti, non partire prevenuti e lasciarsi prendere dalle parole che abilmente Chuck intesse.
Devo essere sincero. Questo romanzo mi ha soddisfatto, mi è piaciuto, ma lo considerò inferiore agli altri lavori dell'autore, sicuramente meno brillante di Rabbia, Ninna Nanna e Fight Club, probabilmente allo stesso livello di Soffocare e Invisible Monster. Rimane comunque un ottimo lavoro, una denuncia nuda e cruda della nostra società (come recita pure la copertina), disegnandola in modo grottesco, allucinato e spietato. Un'iperbole che non si discosta poi molto dalla realtà che viviamo tutti i giorni.
Pur considerandolo personalmente sottotono rispetto ad altri lavori, penso che non possa mancare nella lista di chi ama questo autore. Survivor al pari di tutti gli altri è capace di sorprendere, shoccare, far riflettere, divertire e disgustare.
Giudizio: 3,5 su 5

4 commenti:

  1. Anonimo17:32

    Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprarono il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. 640 pesci dopo, l'unica cosa che ho imparato è che tutto quello che ami morirà.

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  2. invece questo è il mio preferito di Palahniuk, anche se se la batte bene con "diary".

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  3. Ti piace eh...
    è un grande
    è inutile menarsersela
    inoltre
    credo che la classifica di gradimento dei suoi romanzi
    dipenda molto da:
    - l'ordine con cui li leggi
    - il momento con cui li leggi
    ho l'impressione che se cambiassi questi elementi la mia classifica palahniukiana cambierebbe
    per dire
    a me questo è piaciuto molto, moltissimo
    è tra i primi che ho letto
    tra l'altro
    inoltre
    lo considero,
    pensa te
    uguale a fight
    mentre
    ninnananna
    lho sempre pensata una cagatina
    anche se siamo mooolto daccordo
    su choke e rabbia e invisiblemonster
    comunque
    è vero
    ogni romanzo un mondo a sè
    non ti possono piacere tutti
    ma non puoi ignorarli
    R.

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  4. http://davidecassia.blogspot.it/p/ebook.html

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