Legion

di Scott Stewart
Horror
USA 2010

Sony Pictures

Ormai privo di fiducia nell'operato dell'umanità Dio si prepara ad inviare i suoi angeli, guidati da Gabriele, sulla Terra per compiere la punizione divina. In questo contesto, un gruppo di persone, coadiuvato dall'Arcangelo Michele ribellatosi alla volontà punitrice di Dio, dovranno proteggere a tutti i costi una donna incinta Charlie, che porta in grembo il nuovo Messia, colui che può dare una nuova speranza alla Terra.

Premetto che non conoscevo la trama, non ho letto nessuna recensione e quindi non sono partito prevenuto. Forse per questo che il film mi è in parte piaciuto, anche se in alcuni passaggi ho sentito stridere le unghie sulla lavagna del mio encefalo.
Tendenzialmente il succo della trama è che Dio si è stufato della razza umana e vuole resettare tutto, come quando mandò il diluvio, ma stavolta lo fa in modo creativo, rendendo i deboli dei pupazzi a molla posseduti.
Uno dei suoi arcangeli non ci sta, Michele (nel film maicol, naturalmente), e disobbedisce perché crede ancora negli uomini e soprattutto in uno che deve nascere da una povera disgraziata che manco lo vuole. La mangiatoia con il bue e l'asinello è una tavola calda sperduta nel deserto del Nevada su una strada dimenticata da... da lui no, comunque un posto infimo che, bando all'originalità, si chiama Paradise Falls.
Mi chiedo sempre perché questi eventi biblici e catastrofici per Hollywood debbano quasi sempre accadere negli USA, forse per non pesare troppo sul budget, o forse perché è lì che si concentra tutto il male del mondo?
Comunque, al di là di come la si voglia interpretare, il film non è malaccio e ha i suoi momenti di gloria e brivido. Un carrozzone di fucili a pompa e automatici, di scontri epici tra creature soprannaturali e sangue a secchiate. Poi ci sono quelli un po' stereotipati come scene da L'Esorcista con gente con denti da squalo che cammina sulle pareti e azzanna colli, un bambino posseduto che parla con voce baritonale, oppure il protettore del Salvatore che è prima uno sfigato mollaccione e poi diventa Rambo.
Nonostante questi difetti, il film rimane in piedi, per un buon ritmo e discreta originalità. La trama è a tratti banale, finale telefonato, personaggi un po' debolucci, ma nell'insieme, con qualche cerotto qua e là, tiene, diverte, intrattiene.
Lo so che su questa cosa dell'intrattenimento la meno parecchio, ma, per me, questo deve fare un film, cercando di sorprendermi, e, guarda un po', anche divertirmi.
Legion ce l'ha fatta, non sempre, ma comunque sui titoli di coda ho pensato: vabbeh, dai, niente male in fin della fiera.
GIUDIZIO: 3 su 5

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