Duma Key è una delle piccole isole al largo della Florida, le Florida Keys appunto, o sarebbe meglio dire sarebbe, perché in realtà non esiste: è un invenzione di King.
Il protagonista, dopo uno spaventoso incidente, si ritira in questo angolo di paradiso per iniziare una nuova vita e coltivare una sua antica passione: la pittura. Scopre di avere un gran talento, trova nuovi amici e dei segreti.
Tutto sembra collegato, tutto stranamente sembra essere legato alla sua ritrovata passione e al talento che tutti gli attribuiscono. Tutto i nodi verranno al pettine nel finale in cui i nostri eroi ne vedranno delle belle.
Un King ritrovato. Caratterizzazione dei personaggi impeccabile, a parte qualche piccola forzatura di troppo, per spingere sul gas della simpatia, ma per il resto tanto di cappello al Re.
È una storia vera, anche se all'inizio può sembrare introspettiva e in buona parte lo è, visto che è scritto in prima persona, ma la storia c'è e nasce a piccoli passi, pagina dopo pagina. Molti hanno criticato questo libro proprio su questo punto, asserendo che in 500 pagine non succede nulla e nelle ultime 200 accelera troppo. Non sono d'accordo, perché ogni pagina non fa che aggiungere pathos e mistero, costruendo pazientemente la trama che si dipanerà alla fine.
Lo stile non si discute, King sa giostrare con le parole come un giocoliere, e, come ogni buon funambolo, alla fine stupisce il suo pubblico. Intendiamoci, nulla che non abbia già fato vedere in altri lavori precedenti, ma qui, a differenza di Cell o altri infelici ultime uscite, la storia c'è e suscita nel lettore emozioni diverse: dal riso al pianto.
Per i fan del Re questo libro deve essere letto per forza e anche per chi si vuole immergere in una storia intrigante, misteriosa e che, per certi versi, fa riflettere sulla vita: la nostra e quella degli altri.
Il protagonista, dopo uno spaventoso incidente, si ritira in questo angolo di paradiso per iniziare una nuova vita e coltivare una sua antica passione: la pittura. Scopre di avere un gran talento, trova nuovi amici e dei segreti.
Tutto sembra collegato, tutto stranamente sembra essere legato alla sua ritrovata passione e al talento che tutti gli attribuiscono. Tutto i nodi verranno al pettine nel finale in cui i nostri eroi ne vedranno delle belle.
Un King ritrovato. Caratterizzazione dei personaggi impeccabile, a parte qualche piccola forzatura di troppo, per spingere sul gas della simpatia, ma per il resto tanto di cappello al Re.
È una storia vera, anche se all'inizio può sembrare introspettiva e in buona parte lo è, visto che è scritto in prima persona, ma la storia c'è e nasce a piccoli passi, pagina dopo pagina. Molti hanno criticato questo libro proprio su questo punto, asserendo che in 500 pagine non succede nulla e nelle ultime 200 accelera troppo. Non sono d'accordo, perché ogni pagina non fa che aggiungere pathos e mistero, costruendo pazientemente la trama che si dipanerà alla fine.
Lo stile non si discute, King sa giostrare con le parole come un giocoliere, e, come ogni buon funambolo, alla fine stupisce il suo pubblico. Intendiamoci, nulla che non abbia già fato vedere in altri lavori precedenti, ma qui, a differenza di Cell o altri infelici ultime uscite, la storia c'è e suscita nel lettore emozioni diverse: dal riso al pianto.
Per i fan del Re questo libro deve essere letto per forza e anche per chi si vuole immergere in una storia intrigante, misteriosa e che, per certi versi, fa riflettere sulla vita: la nostra e quella degli altri.
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