Hyperversum 2, il falco e il leone, riprende, là dove l'aveva lasciata, la storia di Ian e Daniel, i due protagonisti del primo libro, catapultandoli ancora una volta nel medioevo per affrontare nuovi pericoli e nuove avventure.
Il primo mi aveva entusiasmato, dopo i primi incerti capitoli, la storia mi aveva via via convinto, anche se il plot non era certo dei più originali.
Riassumendo: ragazzi appena usciti dall'adolescenza giocano a un gioco di ruolo che simula varie ere storiche, tra cui anche il medioevo, e, per un caso eccezionale, vengono catapultati veramente nell'era simulata.
Sembra banale, ma Cecilia Randall è abile a catturare l'attenzione del lettore e portalo per manina ad affezionarsi ai personaggi, alla storia, con sapienti e dosati colpi di scena e slanci emotivi che hanno toccato il cuore anche di questo scribacchino.
Ebbene, in questo secondo libro le cose sostanzialmente non cambiano, anche alcuni tratti a volte irritanti dei due protagonisti, là dove credono di essere impreparati per qualsiasi cosa, ma poi se la cavano egregiamente quasi in tutto.
Forse anche il loro profilo psicologico a volte lascia perplessi nell'approccio con la realtà che stanno affrontando, ma sono solo sbavature che non rovinano la piacevole lettura che questo libro dona. Ancora una volta la scrittrice trasporta il lettore verso avventura e colpi di scena che spesso sono imprevedibili anche per una vecchia volpe come me, che ha letto di tutto, anche le etichette del detersivo non avendo altro sottomano.
Ian e Daniel, loro malgrado, si trovano ancora una volta coinvolti in un tourbillon di eventi che li porteranno in Inghilterra, nel castello di un nemico giurato, in una guerra non voluta, in prigionia, in complotti con la corona francese e con quella inglese. Insomma un insieme di emozioni che tengono attaccato il lettore alle pagine fino alla fine.
Se cercate una lettura di evasione, poco impegnata, ma che vi coinvolga a livello emotivo, questi due libri fanno per voi.
Il primo mi aveva entusiasmato, dopo i primi incerti capitoli, la storia mi aveva via via convinto, anche se il plot non era certo dei più originali.
Riassumendo: ragazzi appena usciti dall'adolescenza giocano a un gioco di ruolo che simula varie ere storiche, tra cui anche il medioevo, e, per un caso eccezionale, vengono catapultati veramente nell'era simulata.
Sembra banale, ma Cecilia Randall è abile a catturare l'attenzione del lettore e portalo per manina ad affezionarsi ai personaggi, alla storia, con sapienti e dosati colpi di scena e slanci emotivi che hanno toccato il cuore anche di questo scribacchino.
Ebbene, in questo secondo libro le cose sostanzialmente non cambiano, anche alcuni tratti a volte irritanti dei due protagonisti, là dove credono di essere impreparati per qualsiasi cosa, ma poi se la cavano egregiamente quasi in tutto.
Forse anche il loro profilo psicologico a volte lascia perplessi nell'approccio con la realtà che stanno affrontando, ma sono solo sbavature che non rovinano la piacevole lettura che questo libro dona. Ancora una volta la scrittrice trasporta il lettore verso avventura e colpi di scena che spesso sono imprevedibili anche per una vecchia volpe come me, che ha letto di tutto, anche le etichette del detersivo non avendo altro sottomano.
Ian e Daniel, loro malgrado, si trovano ancora una volta coinvolti in un tourbillon di eventi che li porteranno in Inghilterra, nel castello di un nemico giurato, in una guerra non voluta, in prigionia, in complotti con la corona francese e con quella inglese. Insomma un insieme di emozioni che tengono attaccato il lettore alle pagine fino alla fine.
Se cercate una lettura di evasione, poco impegnata, ma che vi coinvolga a livello emotivo, questi due libri fanno per voi.
Nessun commento:
Posta un commento